il rapporto tra genitori e infanzia con la tecnologia
La definizione che potremmo dare al nostro tempo è sicuramente “ERA DIGITALE”.
La tecnologia è diventata ormai un aspetto centrale e pregnante della nostra vita, ci accompagna a 360 gradi nel corso di tutta la giornata ed ha invaso ogni piccolo aspetto del nostro mondo.
La digitalizzazione è parte integrante della vita degli adulti così come di quella di bambini e adolescenti, i cosiddetti “nativi digitali” sempre più presto si avvicinano al mondo della tecnologia: fin dalla più tenera età sono, quasi inevitabilmente, esposti all’utilizzo di strumenti digitali quali televisione, tablet, smartphone, che portano con sé tanti vantaggi ma altrettanti svantaggi. Infatti, se da un lato questi strumenti fanno sì che i bambini siano esposti ad una serie di stimoli che gli permettono di apprendere, giocare, riconoscere suoni ed immagini, dall’altro portano con sé il grosso rischio di limitare lo sviluppo degli aspetti relazionali, comunicativi e del gioco simbolico.
Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione nazionale delle dipendenze tecnologiche (Di.te.) ha esposto come i bambini, ormai abituati ad avere accesso nell’immediato a qualsiasi contenuto, crescendo perdono la capacità di attendere e di tollerare la frustrazione che ne deriva, tale aspetto si può ripercuotere in futuro in diversi contesti sociali o relazionali, in cui il rifiuto può essere mal tollerato e gestito con atteggiamenti di aggressività. Inoltre, l’utilizzo incontrollato della tecnologia può generare stress, nervosismo, disturbi di apprendimento, incapacità di concentrazione, iperattività e disturbi del sonno.
Indispensabile, quindi, risulta il compito educativo dei genitori rispetto all’utilizzo di tali strumenti, compito tutt’altro che semplice, è infatti sempre più frequente che i genitori si interroghino su quali siano le regole e i limiti da imporre, al fine di tutelare il proprio figlio, restando contemporaneamente al passo con un mondo che sta evolvendo.
- La tecnologia non va abolita, ma l’uso degli strumenti tecnologici deve essere disciplinato, in particolare sarebbe opportuno che i bambini non utilizzassero tali strumenti per più di 30 minuti al giorno e che se ne eviti l’utilizzo alla sera, per evitare il rischio di alterazioni del ritmo sonno veglia.
- I genitori dovrebbero rendersi presenti e partecipi nella vita digitale dei loro figli, dovrebbero scegliere con loro i contenuti da guardare e quelli da evitare, dovrebbero utilizzare i contenuti digitali come spunti per commentare e riflettere insieme.
- Allenare i figli all’autocontrollo, piuttosto che ripetere di continuo le stesse regole è importante che il genitore faccia in modo che il bambino si alleni autonomamente a riconoscere quando l’uso del dispositivo diventa eccessivo, portandolo anche a riconoscere le sensazioni fisiche che possono derivarne (mal di testa, bruciore degli occhi, stanchezza)
- Creare delle occasioni per permettere ai propri figli di restare a contatto con la vita reale, il fatto che i propri figli sembrano costantemente impegnati a far qualcosa al cellulare può dare l’illusione che non sia importante trascorrere del tempo di qualità con loro, organizzare con loro giochi e attività di qualità. Il compito dei genitori in quest’epoca deve essere più che mai quello di proporre, coinvolgere, rendersi mezzo utile per la scoperta del mondo oltre lo schermo
- Attenzione alla dipendenza: se l’uso diventa eccessivo e vostro figlio mostra segnali di apatia, nervosismo e depressione quando non ha la possibilità di essere connesso, allora è il momento di accendere un campanello di allarme e rivolgersi a dei professionisti della salute mentale.
Dott.ssa Antonietta Geremia
Dott.ssa Aurora Affatato
Dott.ssa Noemi Braccini