
IL BUON SENSO: LA DISPOSIZIONE MENTALE ALLA STABILITÀ E ALLA MISURA
Esiste davvero?
Il buon senso è, generalmente, definito come una predisposizione naturale verso un corretto giudizio pratico rivolto a situazioni di vita quotidiana. Quando accade qualcosa, un soggetto di buon senso è in grado di agire con moderazione e di mantenere un pensiero stabile e orientato nel momento presente.
Ognuno di noi apprende come comportarsi fin dalla nascita: conduce la propria vita in una determinata famiglia, subisce l’influenza delle credenze e delle azioni dei genitori, inizia a relazionarsi con il gruppo dei pari, si plasma con la loro cultura e mentalità.
Secondo questa prassi, la persona costruisce una sorta di “Manuale di sopravvivenza” da utilizzare nella vita quotidiana: all’interno di questo “libro” si trovano regole e normative etiche e morali, ma anche pratiche.
Ma cosa succede quando questo “Libro della vita” contiene informazioni scorrette o non funzionali al raggiungimento del benessere?
In tal caso, subentra il buon senso che significa essere in grado di correggere le informazioni errate o poco funzionali.
Ma si nasce dotati di buon senso, o lo si sviluppa nel tempo? Questa capacità di discernimento può essere correlata all’abilità di mantenere la calma, la stabilità e la moderazione?
Vediamolo insieme.
È importante sottolineare che le sole conoscenze teoriche sul mondo non sono sufficienti a vivere la vita quotidiana con buon senso.
Come sostenuto da Furnham, nel 1983, infatti, non bisogna mai dare niente per scontato. Quello che, spesso, definiamo come buon senso è, in realtà, un nonsenso.
È necessario, dunque, vivere con spirito critico e, nel momento di prendere qualsiasi decisione, valutare il contesto, la specificità del caso e come che è più opportuno agire, con giudizio e moderazione.
Non sempre, invero, quello che è il senso comune delle persone è un vero buonsenso.
È fondamentale, pertanto, utilizzare una forma di giudizio critico e cercare di vivere con stabilità e moderazione.
Ma….. questo buon senso è innato o acquisito?
Osserviamo, solitamente, che i bambini e gli adolescenti sembrano avere meno buonsenso e spirito critico rispetto agli adulti.
Quindi, è vero che, probabilmente, vi sono persone maggiormente predisposte al buon senso…ma è anche vero che questo migliora con l’esperienza.
Inoltre, anche la scolarizzazione e il livello di cultura generale hanno un ruolo positivo nello sviluppo del buon senso: una parte delle abilità logiche, appunto, si costruiscono imparando a scuola.
In conclusione, per valutare il buon senso, è essenziale buon senso!
“È il buonsenso che ci rende uomini (Braveheart – Cuore impavido)”.
A cura della:
Dott.ssa Teresa Amoroso
Con la supervisione del:
TCE Therapy Center Corsi e Formazione
Dott. Elpidio Cecere
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