La carriera
La sequenza psicologica legata alla sfera del lavoro
Il passaggio dal mondo scolastico a quello lavorativo non è facile. Al termine del percorso scolastico si verifica una situazione in cui si devono ricreare ruolo sociale, identità, prospettive di vita. Molte volte, la scuola non predispone gli strumenti per prepararsi al mondo lavorativo e lascia i futuri medici, farmacisti, ingegneri ecc… completamente in balia dello smarrimento, non sapendo come entrare nel mondo professionale e come avvicinarsi alla carriera lavorativa.
Dunque possiamo dire che questa mancanza di strumenti può portare a creare una forma di disorientamento, di ansia e di impreparazione generale al mondo lavorativo. Spesso si sente dire che questo non è un Paese per giovani, che ci sono scarse possibilità o che ci si accontenta di un lavoro mediocre o poco appagante, pur di riuscire ad andare avanti e cercare di fare carriera a piccoli, se non piccolissimi, passi.
Capita, quindi, che lo spaesamento iniziale o l’insoddisfazione lavorativa possano portare a una serie di sequenze psicologiche dannose per il benessere psicofisico del soggetto stesso. Molto spesso si avverte un senso di fallimento, di vuoto, di inadeguatezza verso le abilità necessarie per quel determinato lavoro, rassegnazione, un forte calo di autostima, un senso di impotenza, poca fiducia in sé stessi e nella società.
Tutto questo può portare a conseguenze ancora più distruttive, come l’ isolamento sociale e affettivo, per cui ci si sente emarginati o ci si emargina, per paura di venir giudicati.Una delle conseguenze di sequenze psicologiche di cui abbiamo appena parlato è il fenomeno del burnout , una forma di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale.
È una forma di stress che non inficia solo sulla sfera professionale, ma si estende, in molti casi, anche sulla vita privata. I tre sintomi principali e, dunque, più comuni sono la sensazione di sfinimento, l’ aumento di distacco mentale e il calo di efficienza lavorativa.
All’ inizio, nella prima fase del burnout, spesso, si ha ancora un grande impegno professionale, seguito poi da spossatezza, irritabilità, mentre, via via, all’ apice di questo fenomeno, aumenta la rassegnazione, l’ insicurezza, lo smarrimento, mancano le forze, non ci si sente soddisfatti delle proprie performance.
Ma, come ogni cosa, può essere ridotto, se non evitato, questo fenomeno, per esempio ascoltando di più, rispettando le proprie esigenze, soddisfacendo i propri bisogni, facendo esercizi come Mindfulness o attività di altro genere, come la palestra, o ancora riducendo le aspettative irrealistiche, favorendo un maggiore equilibrio tra privato e lavorativo.
Ad ogni modo, ove questo non bastasse, non bisogna mai dimenticare che c’è sempre chi, professionalmente, può accompagnare a riprendere in mano la propria vita, per riuscire a restituire un equilibrio interiore di cui tutti abbiamo necessità.
A cura della
Dott.ssa Gabriella Caracciolo
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