LA DEPRIVAZIONE EMOTIVA IN FAMIGLIA

Il ruolo del genitore è uno dei ruoli più complicati da ricoprire. Essere genitore, infatti, non significa semplicemente mettere al mondo un figlio, ma implica esserci per quel figlio e rispondere alle sue necessità e richieste. In una società sempre di corsa come la nostra, riuscire a rispondere ai bisogni dei propri figli a volte diventa difficile.

Pensiamo ad esempio a quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e i bambini vengono accuditi da altre persone, in alcuni casi queste sono i nonni, in altri sono babysitter. In queste situazioni bisogna dare priorità alla qualità del tempo trascorso in famiglia piuttosto che alla quantità. Seppure poco il tempo trascorso con i propri figli diventa prezioso.

Per questo motivo è importante avere un orecchio allenato per ascoltare, comprendere e rispondere alle necessità che vengono espresse dai bambini. I primi anni di vita sono, infatti, fondamentali e andranno a determinare la personalità dell’adulto negli anni successivi. In questi anni i punti di riferimento sono proprio i genitori o chi cresce il bambino, i quali devono creare un legame forte ed efficace.

Quando parliamo di necessità espresse dai figli, non facciamo riferimento esclusivamente a necessità di tipo fisico o medico, come ad esempio i bisogni primari del bambino di mangiare e dormire oppure il bisogno di assistenza medica quando il bambino è malato. Probabilmente i bisogni più difficili da soddisfare sono quelli emotivi, cioè la necessità di nutrimento emotivo che ogni bambino sente. Nel caso in cui questo tipo di bisogno non viene soddisfatto allora parliamo di deprivazione emotiva, che manifesterà le sue conseguenze principalmente nell’età adulta.

Ma che cos’è la deprivazione emotiva? Chi ha deprivazione emotiva (o affettiva) ha la costante sensazione che ai loro rapporti e alla loro vita manchi sempre qualcosa, che gli altri non esprimano abbastanza affetto e calore, attenzione o emozioni profonde nei loro riguardi. La deprivazione, infatti, indica proprio l’omissione di emozioni, affetto, ciò alimenta vergogna, bassa autostima, senso di inadeguatezza.

Un figlio deprivato si sentirà sempre sbagliato, sempre insoddisfatto e crederà che tutto ciò che fa è sempre irrilevante e poco degno. Un fenomeno collegato a questa deprivazione è il vuoto emotivo, chi ne soffre lo definisce come la sensazione che manchi qualcosa, senso di solitudine. È un vuoto emotivo causato da un bisogno affettivo non riempito.

La deprivazione affettiva creerà paura di abbandono, rifiuto, paura di giudizio, bassa autostima, sfiducia nelle proprie emozioni, ansia sociale, sensi di colpa e tanto altro ancora. Ma potrebbe portare anche ritardi di crescita e disturbi dello sviluppo motorio, cognitivo e sociale. Per un bambino la figura genitoriale è essenziale; il bambino ha bisogno di “toccare con le mani” l’amore che, attraverso piccoli gesti quali carezze, abbracci, il genitore prova verso di lui.

Viene alla mente l’immagine di una mamma che tiene tra le sue braccia il figlio e tra una carezza e un bacio lo culla per farlo addormentare. La società in cui viviamo, invece, è frenetica. I genitori sono obbligati a rispettare orari e impegni stabiliti da altri, mentre i figli trascorrono gran parte del loro tempo da soli. Le richieste quotidiane aumentano, rendendo difficile, ma non impossibile, la condivisione di momenti della vita familiare.

È fondamentale agire per evitare conseguenze negative sia per il genitore che i figli. Ma in che modo è possibile fare ciò? Innanzitutto, è essenziale che il bambino si percepisca amato dai propri i genitori. Pensiamo che sia la quantità di tempo che genitori e figli trascorrano insieme a determinare il loro rapporto, ma ciò non corrisponde alla realtà perché è la qualità del tempo che conta.

Un padre, per esempio, che rientra stanco da una giornata di lavoro, ma si dedica al figlio, giocando insieme, fornendo un abbraccio quando il figlio è triste o interessandosi dei problemi e dalle passioni del figlio, trasmetterà, in maniera automatica, l’affetto e l’amore che provano verso di lui e il desiderio di far parte della sua vita.

Per tanto, seppure la deprivazione emotiva è un fenomeno che può interessare alcune famiglie, generando nei figli difficoltà emotive, cognitive, fisiche e relazionali, allo stesso tempo si può contrastare attraverso dimostrazioni d’affetto, da parte dei genitori, perché tutto ciò che i piccoli desiderano è sentirsi amati.

A cura delle Dott.sse Gabriella Caracciolo, Naomi Fusco e Sara Verdoliva

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