Come gestire la fine di una relazione
Qualunque amore non corrisposto, o più in generale, qualunque delusione d’amore, non è una situazione piacevole da vivere. Inoltre a volte capita di non accettare la fine del rapporto, dato i sentimenti ancora forti. Perdere una persona che si ama indipendentemente dall’età in cui può accadere, è per ogni essere umano una delle esperienze più intense e dolorose si possa vivere. Questa non è dolorosa solo per chi ne è protagonista, ma anche per coloro che stanno vicino, i quali si sentiranno sicuramente impotenti. Impotenti perché chi subisce la perdita può essere confortato solo dal ritorno della persona amata. Alla fine di una relazione vorremmo urlare dalla rabbia, incolpare la persona, ma dall’altra parte la vediamo come qualcosa di perfetto e raro senza cui non possiamo vivere. La rabbia è un’emozione che emerge quando ci troviamo in una rottura, sentiamo un estremo bisogno di chiarire, di parlare, di avere un confronto per ricevere una risposta chiara e definitiva. Può essere focalizzata sulla persona che non c’è più, sui suoi comportamenti oppure sull’eventuale terza parte. Altre volte invece la indirizziamo verso noi stessi, biasimandoci per non aver capito prima. Dopo la fine di un legame amoroso è normale avere un atteggiamento di protesta e di poca accettazione per quello che è accaduto. Abbiamo l’ipotesi inconscia che lottando, potremmo ricondurre la persona a noi. Ed è in questo momento che la persona che perdiamo diviene una specie di “figura di attaccamento”. Senza volerlo rileghiamo al partner lo stesso ruolo di una brava mamma: protezione, difesa, sopravvivenza. Dobbiamo però imparare a non idealizzare chi non è con noi. Facciamo scenate pazzesche, ma quando ci fermiamo un attimo, magari dentro di noi sappiamo che la relazione non ci faceva stare bene, non era sana o matura. La mente quando una storia finisce, viene inondata da molti pensieri che con il tempo si capisce essere assurdi. Bisogna però capire che il dolore è umano e fa parte di una normale fase di rielaborazione.
Due consigli pratici che possono velocizzare questa fase:
- Allontanarsi: non ci si può disinnamorare di una persona fin quando c’è una connessione. Ecco perché è necessario prendere le distanze fisiche, psichiche, sociali.
- Imparare a riempire il vuoto: ovviamente una persona che non fa più parte della nostra vita, crea sempre un enorme vuoto. Non è strano e tanto meno sbagliato dunque sentirne la mancanza, ma bisogna imparare a riempire con altro, tale spazio. Possono essere persone, attività, hobby, lavoro.
Capita anche di auto bloccarsi in quel dolore per mesi, addirittura anni, senza capire come potersi disinnamorare e dimenticare il partner. Bisogna però mettere da parte le proprie fragilità e la propria debolezza, accettare la scelta dell’altro e ridefinire la propria vita, facendo in modo che il dolore diventi la spinta per andare avanti.
Arena Federica